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— 84 in quest’opera Andrea Dall’Aquila, e lo squadratorc Iseppo Friulano. Accadde in questo stesso anno che al gentiluomo Nicolò Balbi venisse fantasia di far acconciare la propria casa, posta in volta del canal grande, a foggia di palazzo, e ne desse commissione al nostro Vittoria; il quale in sulle prime vi ripugnava. Di che avvedutosi il Balbi, vuoisi che, per sollecitarlo all’impresa, si appigliasse al bizzarro partito di far ismurare la sua vecchia casa lino alle fondamenta, e messosi colla famiglia in un burchiello sopra il canale, non guari lontano dal luogo, stesse ivi aspettando il compimento di quella fabbrica. Ma, quantunque il Vittoria adoperasse straordinaria diligenza e prontezza, diccsi, che al Balbi fosse tolto dalla morte il piacere di ricoverarsi nel nuovo palazzo; il quale riusci magnifico cosi nell’esterno clic nell’interno. Nondimeno gli intendenti ne trovano il disegno e gli ornati alquanto licenziosi e scorretti. Architettura di Alessandro Vittoria, ma non sappiamo di qual tempo, è pure quell’oratorio, detto di San Girolamo, ch’ora è stanza dell’illustre Ateneo di Venezia, in Campo San Fantino. La principale facciata di quest’edilìzio, tutta di pietra d’Istria, è divisa in due piani. Il primo, quadrilungo, è di quattro coppie di mezze colonne joniche sopra un basamento, e servì di oratorio ad uso comune. Il secondo, di altrettante colonne corintie con un attico, serviva alle adunanze della Confraternita. Àmendue sono maestosamente o con molta grazia condotte; quasiché Alessandro presentisse, ch’egli fabbricava un tempio alle scienzo o Digitized by Google