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— 78 — già solamente d’un cammino decorato di stucchi, posto sopra due pilastri, con sopra l’architrave, il fregio, il cornicione; ma sihbene d’un lavoro di vaga architettura con frontoni, ed ora festoni di varie maniere, ora giri di foglie con vilucchi ed erbe e semi, or fregi od intagli istoriali di mezzolondo e bassorilievo. Mappe di tal qualità egli fece in gran numero, tutte degne di ricordarsi; ma basti accennare a quella ch’egli condusse pei conti di Lazara nel loro palazzo in Padova, in parte descritta nei componimenti poetici di Giovanni Maria Milcetti. Vi si vede in rilievo di plastica Megera e le sue furie, e le pene di Sisifo c quelle di Tizio, e Prometeo incatenato al Caucaso, ed altre tali fantasie che rammentano l’inferno d’Ornerò, dipinto da Nicia in Atene, In quest’anno medesimo ritrasse di cera grande Un San Sebastiano, che pare gli sia stato ordinato da Bartolomeo Dalla Nave; il quale, vedutone il modello, volle che fosse giltato in bronzo, e riusci benissimo. Poco appresso, ebbe il Vittoria incombenza di portarsi nel Vicentino; probabilmente in affari segreti della Signoria; poiché vi dovette andare con tutta la sua famiglia, forse per meglio celare il carattere pubblico che vestiva. E in tal parere ci confermerebbe il contralto con chi dovea condurvelo. Imperciocché nelle Memorie autografe di Alessandro sta notato «che il navigante vicentino, Piero Tiraocchi barcajuolo, andar deliba colla sua barca a Venezia per levare il Vittoria e condurlo nel Vicentino, ovvero al porto di Vicenza, secondo le determinazioni che verranno date dai maDigitized by Googte