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— 70 — folto di parzialità; il quale in lui dovea nascere non solo dal sacro vincolo dell’amicizia, ma anche dal perfetto conoscimento ch’egli aveva del merito dei professori. Egli amava Jacopo Palma, teneva in pregio le sue opere e le promoveva a fronte degli emuli. Quindi esso Jacopo consigliava sccolui lo sue opere, c accarczzavalo come padre.» Ma noi, facendoci più da presso al tessuto di questo ragionamento del Temanza, e guardando dentro le ragioni dell’elica, non sapremmo adagiarci alla severa sentenza che lo precede. Clic, se quello che il Temanza volle difetto in lui, è figlio della perfetta conoscenza del merito dei pittori, noi diremo già difetto, ma sibhcne virtù. Nel quale abbaglio il Temanza non sarebbe forse caduto, se avesse esaminalo meglio ciò che può aver indotto il Ridolfi, nella vita clic scrisse del Palma, a muovere queste querele. Anzi dalla conlradizione fra l’accusa e la scusa, pare che il Temanza, troppo poco ritenuto in condannare, deferisse, assai più che non conveniva, al sospetto messogli, non senza qualche causa apparente, da queirantico biografo; menlrcchè la ragione pur balenavagli in capo i molivi a trarne tuli’ altra persuasione. Ora, quanto alle cagioni, elle furono in sostanza le seguenti: Il Vittoria riguardava il prosciogliere alcuno all’esecuzione d’un’opera importante, qual premio clic si concedeva alla sua bravura nell’arte; e sempre cercava di affidarla a tale che ne sarebbe non solo capace, ma anche amorevole esecutore. E trovando alcuna correr pericolo d’esser concessa a meno degni, a tutta possa adoperava che la sola virtù fosse in onore. Amatore Digitized by Google