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— 64 — coni avca comperato un libretto di disegno ed una tavoletta di legno di pero, colla Sibilla liburtina, che mostra ad Ottaviano imperatore Maria gloriosa con Cristo in collo, di mano del dello artefice. Questo dipinto fu inciso, ad uso di stampa in legno e a guisa di chiaroscuro, da Antonio da Trento; nel quale, ancorché fosse delle prime cose che intagliava, diè saggio del gran maestro, ch’egli in quest’arte si fece dipoi. L’eccellenza di Alessandro Vittoria nelle arti del disegno fu riconosciuta dalla stessa celeberrima fiorentina Accademia, delta già la Compagnia del disegno, creata al tempo di Giotto, e poscia da Agnolo Montorsorli sotto la protezione del duca Cosimo riformala; la quale perciò volle aggregamelo assieme ad altri distinti pittori ed artisti forestieri: cioè con Federico Zucchero, Prospero Fontana, Lorenzo Sabatini, bolognesi; Marco da Faenza, Tiziano Vecellio, Paolo Veronese, il Tinloretlo, il Farinati, il Palladio ed altri; e gliene spedì magnifico e lusinghiero diploma. Di dipinture però di sua mano altre non si conoscono o sono ricordale, che una Madonna e un Cristo Ecce Homo, registrale nell’elenco delle opere di pittura ch’erano presso di lui, allorquando mori. Chiuderemo questo capitolo col rammentare, che il Vittoria a tanta perfezione nelle arti seppe unire il pregio di serbar puro l’idolo della spirituale bellezza, rispettando in tutti i suoi lavori il pudore. Virtù rara in ogni tempo, ma in quello segnatamente, nel quale tanti altri avvilirono il loro scarpello c i loro pennelli con le più sozze brutture. Digitized by Google