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— 52 — militare. E qui gioverà avvertire che in questo palazzo il nostro cardinale Cristoforo ebbe ospite per molti giorni dell’anno 1541 l’Impcrator Carlo V, e quivi gli offriva in dono quei superbi quadretti rappresentanti la Nostra Donna e San Vigilio, ch’egli avea fatti condurre in minio dal celeberrimo Giulio Clovio, il più eccellente miniatore che sia mai stalo. Abbiamo egualmente dal Vasari, che qui dipingesse Girolamo da Trevigi, insieme ad altri pittori, e che pei lavori da essi fatti al cardinale Cristoforo venisse loro fama grandissima. Avea Girolamo allora soli venliduc anni, e i suoi dipinti sugli avvolti della sontuosa loggia nella piazza di Castello, della dei leoni, sono tuttora di vivissimo colorito. Se non che avvenne ad essi ciò che d’ordine del papa Paolo IV accadde agli ignudi di Michelangelo. E vuoisi da alcuni che ciò seguisse al tempo del Concilio, c per mano di quello stesso cui toccò tal lavoro nella cappella di Sisto, che fu Daniele di Volterra; al quale si attribuisce quella fda di varie teste in terra colta, di cui più innanzi favelleremo. Pare che tra i pittori, ch’erano in compagnia del Trevigiano, fossero appunto i Palma, zio e nipote; ravvisandosi le loro maniere in alcuni freschi; ed altresì per essere di mano di Jacopo Palma, il giovane, quella bellissima tela, che nella cattedrale fregia il deposito di Bernardo Clesio, postogli da Cristoforo Madruzzo. Vedesi su questa tela san Vigilio che a Maria Vergine presenta quel porporato che si sta ginocchionc avanti di essa. In cotesto quadro tu non sai se più debba Digitized by Google