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— 47 — presentarle municipali e i Comuni del Trentino e i privati gareggiare nella conservazione dei vecchi monumenti e nella erezione di nuovi, E qui non possiamo astenerci da un’altra considerazione che ci vien suggerita dalle varie rappresentazioni che si veggono scolpite nella cantoria dell’organo soprainenzionato di Santa Maria Maggiore in Trento. V’ebbe in Italia un tempo in cui, dall’eccesso dell’intolleranza disperditrice dei tesori dell’arte che avean relazione col cullo pagano, si pervenne a impiegare frequentemente gli avanzi dell’antichità idolatra in oggetti del culto cristiano; e la stessa celebre Contessa Matilde, la più religiosa sovrana che ai tempi di Gregorio VII contasse la Cristianità» fece riporre le ossa della madre in un pillo greco, sul quale era scolpila la caccia di Meleagro. Tolte da templi del gentilesimo si riunivano le parti più eterogenee dei monumenti etnici, riputati di qualità allegorica*, e s* introducevano nelle facciate delle chiese, e si accozzavano perfino sugli altari colle effìgie e cogli emblemi di santi e di cristiane virtù. Ma nel secolo XV, e più ancora nel XVI, la ragione e la crescente civiltà aveano già in Italia sbanditi siiTulli disdicevoli anacronismi. E nondimeno, la filosofia delle arti e il purgato gusto non erano ancora si predominanti da impedire che in Trento, nell’anno 1554, un artista italiano di primo ordine, qual era Vincenzo Vicentini, si lasciasse andare a una discordanza di concetto cotanto strana. Non sarà fuor di proposito, a questo luogo, il richiamar l’attenzione del cortese lettore al grande Digitized by Google