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— 10 — vogliamo qui notare, perchè si manifesti vieppiù la stima in che l’aveano i suoi contemporanei. «Non si vanti, dicesi in essa, alcun altro scultore d’aver mai fatto di marmo più bei ritratti dal vivo, quanto ha fatto Alessandro Vittoria; perché in vero paiono piuttosto teste umane, che sieno così impietrite, che cose lavorale con lo scarpello.» Elogio lusinghevole è vero, ma che però non esprime più che Stazio con quel < tot saxa imitanlia vultus» che noi diremmo quasi volti assiderali. Imperciocché a noi sembra piuttosto che, per la squisitezza colla quale Alessandro imitò la carne, quei marmi resi quasi morbidi e molli mandino palpilo di vita. Troppo ristretto ci pare quell’elogio anche da un altro lato; giacché Alessandro, fino dalla sua prima gioventù, non limilavasi a far pompa soltanto di molla diligenza di lavoro in qualche busto nel quale spirava soffio di vita, ma creava opere assa i più sublimi c degne in tutto dell’aurea età in cui fioriva. Digitized by