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Poco appresso, cioè nell’anno 1 556, il Cardinale Cristoforo Madruzzo, governatore imperiale in Lombardia, chiamò Alessandro a Milano, ove avea divisalo di dargli carico distinto e con buona provvisione nelle opere del duomo di quella città. Ma il Sansovino pregò con sue lettere il Cardinale di non voler torre a lui ottuagenario il grande ajuto del suo discepolo, e il Vittoria stesso se ne scusò allegando i molti lavori incamminati e il dovere di gratitudine che slringevalo al suo maestro; cosicché il Cardinale discretamente ne ’1 dispensò. Ai 25 Luglio 1557, quattordici anni appunto dopo il suo primo arrivo in Venezia, Alessandro si fece inscrivere nella scuola dell’arte sua. Numerose erano allora in quella capitale le scuole o consorterie degli artisti, che spendevano assai danaro nelle fabbriche c negli abbellimenti delle rispettive chiese e degli oratorii fondati per le loro adunanze; e basti accennare quella ricchissima di San Rocco. Non era ito, o sol di pochissimo, un mese, che dai fratelli della scuola di San Giovanni Evangelista gli fu affidala la costruzione di cinque figure d’argento, tutte di tondo rilievo, da porsi con altre argenterie sull’altare della loro cappella. E avendole condotte, nello spazio di un anno o poco più, con tanta perfezione che parevano piuttosto di getto che di cesello, gli fu data a fare dagli operai della scuola di San Teodoro la figura pure d’argento del loro santo tutelare, alla due piedi; sul piedestallo della quale esegui a niello molto abilmente alcuni festoni c altre belle fantasie. Per le quali opere tutte graziose avendo dato buon saggio di sè anche in queDigitized by Google