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, — 98 — dono la esecuzione. Nè ciò gli impediva che seguitasse a produrre altre cose di getto e medaglie, gran numero delle quali n’andarono in molti luoghi d’Italia. Di parecchie, in cui Alessandro avea notalo il suo nome, fece raccolta, fra gli altri in Venezia ai di nostri, il nobile Luigi Savorgnano; ma volle la mala fortuna che per la morte di questo amatore si disperdessero. In quanto poi alle opere che uscirono dalla sua scuola, ordinategli da altri luoghi fuor di Venezia, ne riferiremo alcune registrate dagli scrittori, ma da noi non vedute. Pretcndcsi che dalla sua officina, o per lo meno dai suoi scolari, provenissero le statue poste intorno all’aliar maggiore di Santa Maria in Vicenza; e l’altare cori l’Assunta e gli Apostoli lavorali di stucco in grandezza naturale ed altre statue che adornano l’oratorio nel duomo di quella città; e alcune delle statue in quel palazzo municipale; c la Fama nel collegio dei notai, c statue in pietra c bassirilievi di stucco nel Teatro Olimpico. In Verona v’ha di lui quella statua, dal Marchese MalTei detta bellissima, che sta nelT isoiella balaustrata del giardino Giusti. Non cosi numerose sono le opere maggiori del Vittoria in architettura. Ma è voce che egli, specialmente nella sua vecchiezza, assumesse sempre mal volentieri opere di tal genere; affermando, che col Sansovino peri l’eccellenza di quest’arte; elio non solo egli si stimava incapace di far degno onore agli insegnamenti di lui; ina che, nè il Sammichcli, dall’architeltura militare in fuori, nè il Falconetto, nè persino il Palladio, quantunque incomparabile nelle eleganti Digitized by Google