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vaglia di duecento lire, e me ne restano moltissimi in tasca. Paga le ricevute che riscontrerai nel registro. . . . . . . . Telefona alla signora Querci. Baci e baci.

Giosuè


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28 settembre 1915.


Mamma cara,

oggi sono stato ventiquattro ore di servizio al campo del battaglione, domani sono di giornata in compagnia, e stasera è arrivato qua un altro battaglione, il terzo. Puoi figurarti quanto ho da fare: roba da perdere il capo cento volte al minuto, senza contare la responsabilità. Fortunatamente m’è andato tutto bene.

Presto ci moveremo, spero per tornare in prima linea. Ricevetti la sciarpa panciotto, bellissima. Domani ti scriverò più a lungo e con minor fretta. Un abbraccio in furia, perchè vado a far.smontare la guardia e a scrivere il rapporto.

Giosuè