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Piove a torrenti, e il campo è ridotto a un pantano. Viva l’Italia, anche col pantano! Un bacio tonante dal tuo

Giosuè


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27 settembre 1915.


Cara mamma,

siamo arrivati iersera, presso a questo paese che non posso nominarti, al solito, e ci siamo accampati a sera, dopo una marcia di otto ore, sotto una pioggia torrenziale. Ventidue chilometri, che abbiamo fatto allegramente e cantando, con tanto di zaino sul groppone. Non mi credevo capace di tanto, e ti ringrazio di avermi educato così solido e forte. Il colonnello ci ha molto lodati. Se tu vedessi come mi fa bene la guerra! Sono ingrassato, irrobustito, colorito, sembro un altro. Presto ci moveremo ancora. Adesso siamo in un accampamento di tende, pieno di gaiezza e d’animazione. Il tempo si è subito rifatto, tutto s’è asciutto in un lampo, e i soldati ridono e scherzano sotto uno splendido sole friulano. Ho ricevuto il tuo pacco. Oggi ti spedisco un