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contare un’infinità di cose, e le riserbo alla lettera che scriverò per il giornale, perchè questa, s’intende bene, è per te sola.

Spero che avrai parlato già col caporale che ho incaricato di portarti i miei saluti. Anche questa lettera, che ti scrivo adesso in gran fretta, va domani fino al carreggio, e sarà impostata da Giorgio, che va là per servizio, cosicchè ti arriverà un po’ più presto del solito.

Ho scritto l’autografo al Paoletti, e glielo ho mandato. Ha fatto veramente un lavorino molto pulito e carino, che m’è piaciuto molto.

Saluta tutti. Ringrazia l’Elena della sua lettera. La signorina Marina me ne ha scritte tre bellissime, di cui le son tanto grato. Saluta l’Annetta, Antonietta, la sarta, le suore benedette. Bacia per me tutti quei trottolini del «Nido». E Gino? Pare proprio che sia riuscito a entrare nel plotone? Fammelo sapere di preciso, perchè sarebbe una gran bella cosa, e mi farebbe molto piacere.

Ora non mi resta che salutare te. Ti stringo con lunga tenerezza al mio cuore, e ti bacio ti bacio fino a soffocarti, cara, adorata, santa,