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rompendo la fragile scorza menzognera delle finzioni e ipocrisie sociali. Un uomo e un popolo in guerra debbono mostrare per forza quel che valgono. Un popolo mostra le sue qualità, disciplina, serietà, costanza, pertinacia, grado di civiltà; o i suoi difetti, indocilità, facilità a scoraggiarsi, sfiducia, barbarie, efferatezza.

La Germania, come la conosciamo bene e a fondo, ora che l’abbiamo vista in guerra! Il Belgio, la Francia, la Russia, come si sono rivelate nelle loro jatture, come li abbiamo amati e ammirati, quei popoli energici, coraggiosi e intimamente sani! E così è degli uomini. Un uomo cattivo, in guerra, fa subito vedere tutto il suo egoismo, la sua brutalità, la sua viltà, il suo miserabile attaccamento alla vita, si svela fanfarone, menzognero, infingardo, disobbediente, mentre l’uomo veramente buono e in grazia di Dio appare subito com’è, pio, generoso, entusiasta, solerte, animoso, disciplinato, pronto a ogni sacrificio, impavido nel pericolo, affettuosa e servizievole coi compagai, affabile coi sottoposti, rispettoso coi superiori. E poiché gli uomini, tutto som-