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La prima persona che ho incontrato, scendendo dal treno alla fine del viaggio, è stato il dottor Verdiani, che m’ha detto subito d’aver ricevuto stamani una tua cartolina. Puoi figurarti il mio soprassalto. È una piccolezza che m’ha reso felice. M’è parso quasi d’aver ricevuto un tuo saluto particolare subito appena arrivato.

Dopo essermi presentato all’ufficio di tappa per sapere la mia destinazione, sono subito andato a sentire la messa. Oggi vado a colazione con alcuni amici che ho trovato qua.

Ti debbo dire una cosa: che non t’ho mai amato tanto come ora. Non penso che a te, con una tenerezza indicibile; mi pare d’averti accanto. Ma che dico mi pare? Ne son certo. L’unione degli spiriti è infinitamente più vera di quella materiale. So bene che io son con te e tu sei con me realmente, molto più che se fossi rimasto a casa. Amandoci in Dio che cosa ci può separare? Nulla, mamma, nè in vita nè in morte. Pensaci sempre, sempre, perchè questo è il pensiero che ci occorre in questo momento. Eleviamoci sempre al di sopra delle idee materiali, che sono il nostro impac-