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in cui si deciderà di tutta la mia eternità. E poiché sono a parlare di perdono, mamma, ho una cosa da dirti con tutta semplicità: perdonami anche tu. Perdonami tutti i dolori che ti ho dato, tutte le angosce che ti ho fatto patire, ogni volta che sono stato verso di te sconoscente, impaziente, smemorato, indocile. Perdonami se per negligenza e inesperienza non ho saputo procurarti una vita più agiata e tranquilla col mio lavoro, dal giorno in cui mio padre ti lasciò affidata a me con la sua morte prematura. Vedo bene ora di quanti torti sono sempre stato colpevole verso di te, e ne sento tutta la stretta, il rimorso e l’angoscia crudele, ora che morendo sono costretto ad affidarti alla provvidenza del Signore. Perdonami infine quest’ultimo dolore che ho voluto darti, forse non senza leggerezza ostinata e crudele, offrendomi volontariamente al servizio della patria, affascinato dalle lusinghe di questa bella sorte. Perdonami anche di non avere mai abbastanza riconosciuto, adorato, cercato di ricompensare la nobiltà impareggiabile del tuo animo, del tuo cuore immenso e sublime, madre mia veramente perfetta ed