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Vorrei scriverti a lungo, ma ti assicuro che non è il momento. Spero d’avere un po’ di calma e di tempo tra qualche giorno, e ti prometto solennemente un’epistola eterna. Ma tu avrai il congedo per il periodo invernale? Sarei felice che in un modo o nell’altro ci rivedessimo, perchè nessuno al mondo, credimi, ti può volere un bene ardente e profondo come il tuo vecchio e fedele

Giosuè.

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Alla Signorina ***

9 Novembre 1915.

Cara e buona amica,

le ripeto dunque che per adesso tutto va bene, che ho preso parte a due avanzate vittoriose, che forse ne faremo una terza in questi giorni. Ora le scrivo a venti passi dagli Austriaci. I nostri soldati si portano sempre stupendamente, sopportano disagi insopportabili, e sormontano difficoltà insormontabili, con semplicità, con allegria, con slancio. Ella non po-