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del quale non ho più saputo nulla, la qual cosa mi ha messo in imbarazzo per la sua corrispondenza, che non sapevo dove respingergli. So adesso da mia madre che è in un ospedale vicino a Padova, e che avrà una visita della mamma e della sorella. Ti assicuro che può ringraziare il Cielo, che gli ha risparmiato disagi e pericoli molto gravi, tali che non so se la sua fibra sensibile avrebbe potuto sopportare impunemente. Ma perchè non mi ha mai fatto sapere nulla di sè? Egli sa che lo adoro come un fratello, e che le fatiche dell’avanzata non mi hanno impedito di vivere in ansia per lui, poichè, quando lo lasciai, senza poterlo neppure salutare, lo vidi veramente molto abbattuto. Qua le cose vanno assai bene, e facciamo prigionieri su prigionieri. L’azione ha ripreso, dopo una breve sosta, con estrema violenza. Tutti i miei saluti più cari e cordiali a tua madre, a tua sorella, alle tue cugine, e a te un lungo e tenero abbraccio fraterno.

Giosuè