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che la riempirebbero di meraviglia e d’entusiasmo per i nostri soldati, ma come si fa? L’azione ha ripreso con molta violenza, soprattutto da parte delle artiglierie, e per molti giorni ancora non possiamo contare nè sperare sopra un attimo di calma e di riposo. Cercherò in ogni modo di non farle mancare inie notizie, più spesso. Per ora le cose vanno molto bene, ad onta delle difficoltà inaudite, dei disagi indicibili, del clima diabolico contro cui dobbiamo lottare. In questi giorni abbiamo fatto un numero enorme di prigionieri. La calma è inalterabile, la fiducia è incrollabile e son certo che Iddio ci assisterà fino all’ultimo; si abbia un saluto fraterno.

Giosuè Borsi.

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A Gastone Querci - Firenze.

2 Novembre 1915.

Mio buon Gastone,

grazie, grazie di cuore della vostra cara cartolina. Avrei gradito anche notizie di Giorgio