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gustie febbrili della guerra, ho cercato come meglio ho potuto di giovare in qualche modo all’amico fedele scomparso. Feci dire per il suo suffragio una messa, alla quale volli partecipare in unione con la bontà infinita del nostro Signore. Al caro suffragato non chiedo in compenso che una grazia: quella di pregare Iddio per me, perchè mi conceda, nel prossimo cimento, di compiere fortemente fino all’ultimo tutto il mio dovere da buon soldato, come egli ebbe la compiacenza di compierlo in vita, combattendo per la libertà.

Dia per me un bacio ai miei buoni amici Carluccio, Ermanno e Alessandra. A Lei ormai, Signora, il compito non lieve di educarli all’amore del bene e della giustizia, di farne dei buoni cittadini di questa Italia per cui è bello vivere e morire. Non dubito che Ella avrà cuore e ingegno e forza per raggiungere questo alto e nobile scopo, affidato al suo cuore di madre.

Mi ricordi alla sua signora Madre, ed accolga con una rispettosa stretta di mano tutte le benedizioni del suo devotissimo

Giosuè Borsi.