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prima linea, al comando d’un plotone, e non c’è nulla di più facile che il destino mi riserbi la sorte, invidiabile e bella, del resto, di raggiungere i nostri cari scomparsi.

Mi affretto dunque a ricordarmi a lei, Signora, tra le poche persone a me care a cui ho voluto pensare in modo speciale in questo momento tanto grave e solenne per me.

La notizia della scomparsa immatura e sventurata del povero Giuseppe fu per me un dolore tra i più grandi della mia vita. Soltanto le sue parole, Signora, hanno potuto in qualche modo mitigarlo, perchè la speranza della sua salvezza eterna è divenuta per me un’assoluta certezza. Dunque si conforti. Signora, e trovi conforto e serenità in quella speranza che soltanto la Fede può dare. Quella cara anima, di cui ho potuto fraternamente apprezzare tutta la profonda generosità e tutta la bontà, ci protegge e ci ama di lassù, al sicuro dalle miserie e dalle tristezze del mondo. Egli saprà ispirarle la rassegnazione, la fiducia e la pace, egli le saprà impetrare da Dio la forza di vivere e di lottare ancora.

Per quanto indegnamente, anche nelle an-