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un plotone. Sono tranquillissimo e pieno di fiducia. Spero che il Signore mi conceda di farmi compiere da buon soldato tutto il mio dovere, fino all’ultimo. Qualunque cosa mi possa accadere, ti raccomando mia madre come la raccomanderei a un fratello. Conto su di te e sulla nostra profonda ed esemplare amicizia di tanti anni, a cui debbo tante tra le più belle gioie della mia vita.

Ricordami a tua moglie, a tutti gli amici a uno a uno. A te, mio caro Fiore, il mio più lungo, tenero e fraterno abbraccio.

Giosuè.

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Alla signorina ***

19 Ottobre 1915.

Cara, gentile e buon’amica mia,

ho sempre ritardato a scriverle perchè ho sempre sperato trovare un po’ di tempo per iscriverle con calma e lungamente, ma l’ho sperato invano, poichè, per quanto abbiamo avuto una quindicina di giorni di riposo dopo