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Bologna, 31 Agosto 1915.


Mamma mia,

eccoci fermi alla stazione di Bologna per un paio d’ore. Ne approfitto per mandarti un bacio. Siamo partiti da Firenze una cinquantina di diavoli scatenati, furenti d’entusiasmo, tutti bravi ragazzi che faremo il nostro dovere, te lo garantisco. Viva l’Italia! Non s’è fatto che cantare e scherzare tutto il tempo: un baccano da far scappare duecentomila Austriaci. Tutto il treno in rivoluzione. Ora abbiamo un terribile corpo a corpo col caffè e latte e panini imburrati. Mischia accanita. Alle sette e cinquanta sarò a Padova.

Mamma, ti adoro e penso a te sempre sempre. Ti ho lasciato il cuore. Tiemmelo per benino, e lo riprenderò al ritorno. Un bacio lunghissimo.

Giosuè