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All’Ing. Soter Attal - Livorno.

14 Ottobre 1915.

Mio carissimo Soter,

grazie infinite e di tutto cuore dei tuoi saluti. Incarico te di ricambiarli cordialmente alla contessa B., ai suoi, alla Marchesa degli A. e alla signorina Ginetta. A quest’ultima devi dire, che per ora, di elmi austriaci, con tutta la mia buona volontà, non ne ho visto neppure l’ombra, sebbene sia stato a pochi passi dalle loro trincee, abbia sentito le loro voci (degli Austriaci s’intende e non degli elmi) e abbia sentito fischiar le pallottole dei loro Mauser. Presto però saremo impegnati a fondo, e allora spero d’avere, se non degli elmi, tutti i berretti che vorrò.

Qua ho molto letto, studiato e riflettuto. Quante cose avrei da dirti! Mi sono divorato gli scritti minori del Pascal, maravigliosi, e ho letto, con una commozione indescrivibile, il