Pagina:Giosuè Borsi - Lettere dal fronte, 1918.djvu/182

166

portato anche a pochi metri dalle trincee nemiche; ma ti assicuro che non c’è bisogno della sua virtù perchè tu mi torni a mente con affetto profondamente e teneramente fraterno.

Però, prima di partire, una diecina di giorni prima, ne avevo ordinata una copia da Beltrami, che mi aveva promesso di farla venire. A quest’ora ci dovrebbe essere, e io avevo pregato mia madre di passare a prenderlo e dartelo nel caso che ti occorresse. In ogni modo sarei più contento che tu riavessi questo che è stato qui con me, e ti rimanesse per mio ricordo, sia che il Signore mi chiami subito all’appello, sia che mi voglia tenere ancora un pezzo sotto le armi.

Prega per me il nostro Serafico, il cui cordiglio è per me la migliore compagnia e la più valida difesa. Ricordami agli amici. Tuo aff.mo

Giosuè.