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Alla signora Elena Pacciani - Firenze.

7 Ottobre 1915.

Gentile amica,

mi perdoni se non l’ho mai ringraziata della sua lettera, ma non creda che qua sia molto facile trovare il tempo. Spero però che mia madre le abbia sempre partecipato i miei saluti, espressi e sottintesi, in tutte le mie lettere. Non so come dirle la mia gratitudine per il pensiero gentile di avermi spedito la «Lettura». Le sue espressioni affettuose a mio riguardo sono molto esagerate e immeritate, ma non perciò meno lusinghiere. Tutta la nostra saggezza consiste nel fare semplicemente e umilmente il nostro dovere. Non possiamo pretendere di più da noi stessi, per non essere troppo superbi. Dio volesse che arri-