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ha detto: Beati qui lugent, beati quelli che piangono. Nel dolore noi diventiamo fratelli; unendo i nostri dolori a’ Suoi, noi li rendiamo fecondi, e fecondi di frutti eterni. Credo che, per mandare il mondo in perdizione, il Signore non dovrebbe fare altro che abolire il dolore, tanto esso è necessario alla salvezza degli uomini.

Vorrei scriverle molte altre cose, ma il tempo mi manca. Parto tra poche ore. Se potrò, di lassa mi rammenterò di lei, ma soprattutto mi auguro di rivederla presto, quando torneremo vittoriosi. Le racconterò la nostra entrata a Trieste, poi parleremo di tutto, di fede, di arte, di poesia.

Di lassù guarderemo il mondo lasciato dietro a noi un po’ come si guarda in agonia, come se già ne fossimo staccati per metà, come se fossimo sul punto di congedarci. A poche cose io penso con rimpianto, a nessuna con desiderio, ma pure riguardo con piacere a quelle che la morte non mi potrebbe togliere, e che sono le sole buone, come l’amore di mia madre e quello dei veri amici. Orbene, la sua amicizia, è una di queste belle cose, che non vor-