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lettera lunga e particolareggiata, che potrebbe essere riportata sul giornale o in tutto o in parte come lettera dal campo.

Avrei molte altre cose da dirle, ma il tempo stringe. Di lassù mi rammenterò a lei. Frattanto saluti caramente la sua Signora, tutti gli amici di Livorno, e per sè si abbia una mia calda stretta di mano.

Suo per sempre

Giosuè.

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Alla Signora Antonietta Pagliani - Roma.

Firenze, 30 Agosto 1915.

Gentile amica,

è veramente troppo, e mi vergogno come un ladro della mia negligenza verso di lei, così Buona con me. Che avrà pensato di me? del mio silenzio? Davvero sono imperdonabile. E sono imperdonabile soprattutto perchè nessun dono poteva tornarmi più gradito e benefico di quel maraviglioso volume del Gratry. Certo