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partire con gioia, benedicendomi e dicendomi di fare tutto il mio dovere. Puoi figurarti se lo farò. Ho il cuore ricolmo di sdegno e di disprezzo per questi barbari abbietti che hanno affogato l’Europa nel sangue. Viva la giustizia, viva la libertà, viva l’Italia! Vedrai che vinceremo. Il Signore ci aiuterà.

A rivederci dunque, mio Ettore. Non ti dico nulla, perchè avrei troppo, troppo da dirti, e poi verranno i bei giorni, e lavorerò ancora al tuo fianco, e faremo tante cose.

Abbiti un lungo abbraccio dal tuo

Giosuè.

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Al Cardinale Maffi - Pisa.

30 Agosto 1915.

Eminenza,

finalmente parto stanotte per la guerra. Vado a raggiungere il mio reggimento, 125° Fanteria, a Plava, sull’alto Isonzo. Se non l’avevo ancora ringraziato della Sua lettera, vorrà tenermi per iscusato, poichè questi ulti-