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6 Novembre 1915.


Adorata mamma,

ricevo or ora la lettera in cui mi trascrivi quella di Gino. È una vera disdetta che perseguita quel povero e caro figliuolo, ma speriamo che sia soltanto una prova che il Signore gli impone, per farlo sempre più rassegnato, fiducioso e paziente. Tu fai quello che ti dice. Prega Vamba d’occuparsi di lui. Vamba ha tanti amici. Non sarà difficile ottenere che un bravo giovanotto come Gino riesca a servire degnamente la sua patria, come ne è capace e desideroso. Digli che insista sulla circostanza che egli è stato già allievo ufficiale. Mio Dio, io son qua, e purtroppo non posso far nulla. Una lettera impiega sei giorni a venir qua. Sei giorni occorrono perchè la risposta arrivi a destino. Qualunque cosa faccia arriverà sempre in ritardo. Non mi resta che pregare Iddio con tutto il mio ardore, perchè,