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ramucce di fanteria, quelle stesse che avrai visto segnalate nel comunicato di Cadorna del 20 ottobre. Ma per ora, purtroppo, nulla di decisivo. Credo però che gli Austriaci passino dei gran brutti quarti d’ora. Figurati, per esempio, che, da quando scrivo questa cartolina, avrò visto cadere sulle loro linee almeno un trecento tra granate e shrapnells di piccolo e grosso calibro, tra cui se ne vedono che portan via gli alberi e li fanno volteggiare per aria come piume. Adesso c’è un momento di pausa, e sento il ronzio altissimo d’uno dei nostri meravigliosi aeroplani. E quei poveri Austriaci! Rispondono con una fiacca, uno scoraggiamento, una inefficacia veramente pietosi.

Arrivederci, mamma. La sinfonia ricomincia. Abbiti un saluto festoso e un caldissimo bacio dal tuo

Giosuè.


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25 ottobre 1915.


Mamma mia carissima,

stamani ho ricevuta la tua cartolina del 20. Quelle del 17 e del 19 non mi sono arrivate.