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23 ottobre 1915.


Mamma cara,

la nostra posizione è ancora invariata per ora, e siamo ancora alla vita di trincea. Assistiamo all’opera titanica e stupefacente delle nostre artiglierie, che producono sotto i nostri occhi uno sterminio incredibile. Quanti Austriaci si vedono volare per aria come fuscelli! Non ti parlo degl’incendi e del resto. La vita di trincea è molto buffa, ma niente affatto incomoda. Mangio benissimo, sto al coperto, ricevo la posta, non mi manca nulla. Oggi ho ricevuto la tua lettera del 16, dove mi dai buone notizie di Gino. Dopo l’avanzata è probabile che abbia anch’io una breve licenza. Dio lo volesse! Se l’avessimo insieme, che bellezza! Ma non facciamo la bocca a speranze troppo vaghe. Non ho ricevuto la benedizione dell’Andreina. Bada di non confondere il manoscritto del Gribble con quello del maestro Calamani, che è un altro. Sta bene quel che