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18 ottobre 1915.


Mamma mia,

segno la data di oggi come quella di uno dei più felici, dei più bei giorni della mia vita. Stamani finalmente abbiamo levato quel maledetto campo, dove stavamo a marcire nell’inazione da tanto tempo. Con un tempo di paradiso abbiamo fatto una magnifica marcia, due reggimenti intieri, in luoghi così maestosi, che persino i più rozzi soldati non potevano trattenere la loro ammirazione. L’orizzonte era così vasto, che si vedevano tutte le Alpi orientali, tutta la Venezia Giulia e, lontana, la distesa dell’Adriatico. Ed eccoci finalmente un’altra volta in prima linea, e questa volta in un punto molto importante, impegnati a fondo. Qui il rombo delle grandi artiglierie è incessante. Noi siamo tutti traboccanti di ardore, di fiducia, d’allegria e d’entusiasmo, ci sentiamo forti e liberi, sicuri della vittoria. Farò tutto il possibile per scriverti tutti i