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17 ottobre 1915.


Cara mamma,

contrariamente a quanto ti dicevo ieri, siamo rimasti qua anch’oggi, ma sembra proprio che la partenza sia imminente. Sono di guardia al campo, fino a stasera, ed ho un gran da fare. È arrivato or ora Giorgio Querci con gli altri amici. Giorgio è un po’ abbattuto e indisposto, cosicchè, se partiremo, egli non affronterà lo strapazzo della marcia, e rimarrà in riposo per rimettersi. Oggi ho ricevuto la tua lettera del 12 e una lettera raccomandata del C., piena di stizza, veramente compassionevole, poveretto. Non so nemmeno se gli risponderò, perchè abbiamo da pensare a cose molto più importanti. Giorgio m’ha detto tante e tante cose di te, con un affetto che m’ha commosso. A Padova ha veduto Ettore.

Un lungo e tenero abbraccio in fretta.

Giosuè.