Pagina:Giosuè Borsi - Lettere dal fronte, 1918.djvu/111


95


Grazie delle tue parole, belle, nobili e sante, che m’infondono sempre una gioia immensa. Dio ti benedica, e faccia che tutte le madri italiane possano assomigliarti. Baci.

Giosuè.


(51)


16 ottobre 1915.


Mamma mia cara,

stasera sono di guardia al campo, e perciò debbo rinunziare a scriverti a lungo, come speravo di poter fare. Per di più ho avuto l’avviso che forse stanotte dovremo levare il campo, cosicchè non sono neppure sicuro se domani avrò tempo e modo di scriverti, perchè saremo in marcia. Dunque non istare in pensiero, se starai un giorno o due senza avere mie notizie. Ti mando un saluto dal corpo di guardia, dove sono col mio sergente e coi miei caporali, in attesa di novità. Stanotte si dorme vestiti e armati di tutto punto. Sto benone, con salute, appetito ed entusiasmo all’altezza della situazione. Oggi abbiamo avuto sul campo un duello d’aeroplani. Viva l’Italia! Baci a fuoco di fila dal tuo

Giosuè.