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14 ottobre 1915.


Mia cara mamma,

debbo rinunziare all’idea di scriverti a lungo. Sono di giornata da iersera, stamani alle sei ero in piedi, e stanotte ho avuto un ammalato in compagnia che m’ha tenuto sveglio per vario tempo, cosicchè oggi avrei avuto un’oretta libera, ma ero tanto stanco, che ho preferito farmi una bella dormitina. Adesso devo andare a gran rapporto, e tra breve parte la posta. Non mi resta che un momento per dirti che sto benissimo, che non c’è nulla di nuovo, che iersera ho ricevuto la tua lettera con quella della Marina, che oggi spero di ricevere qualche altro tuo rigo, di cui sono insaziabile.

Ti abbraccio teneramente, e ti bacio con affetto indicibile.

Giosuè.