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gliare il gusto alla macerazione: l’estasi e non la nozione, non la fredda progressiva necessità della cosa, bensì il fermento dell’entusiasmo dar dee fermezza e dilatatesi espansione al regno della sostanza.

È questa una forte, zelante, convulsa premura di strappare gli uomini dal loro immergersi nel sensibile e nell’egoismo, perchè adergano gii occhi alle stelle, come se dimenticando ogni cosa divina, essi potessero in un punto contentarsi di polvere ed acqua, al par di un verme. Già essi si aveano costituito un cielo con ampia ricchezza di pensieri e fantasie. Di tutto ciò che è, il significato sta nel raggio di luce pel quale esso si liga al cielo. Lo sguardo invece di fermarsi a questo presente, si volge ad una Essenza divina, ad un direi presente di là. L’occhio dello spirito non drizzasi, non tiensi fisso alla terra che per forza; e vi è bisognato gran tempo onde portare nella insignificanza e confusione, in cui giacea il sentimento del mondo di qua, quella luce che solo il mondo ultraterreno possedea; rendendo interessante e valevole l’attenzione al presente come tale, nomato esperienza. Ora si presenta la necessità del contrario: il sentimento si è così radicato alle cose terrene, da abbisognarvi un’egual forza per sollevarnelo. Lo spirito sembra così misero, che pare desiderasse sollevarsi al necessario sentimento delle cose divine, come nel Sahara il viaggiatore desidera un bicchier d’acqua. Con quello che basta allo spirito fa d’uopo misurare la grandezza della sua rovina.

Tale accontentabilità nel ricevere, tale avarizia nel dare, non conviene alla scienza. Chi non desidera se non edificarsi, chi desidera velare in nebbie la terrena moltiplicata del suo Essere determinato e del pensiero, e voglia l’indeterminato godimento di siffatta indeterminata divinità, guata ove possa ciò trovare, facilmente farnetica, e trova i mezzi di dilatarsi. La filosofia però dee guardarsi dal voler essere edificante.

Né rinunciando alla scienza si può pretendere che l’entusiasmo e la nebulosità sia un che più in su della scienza. La sua profetica parola accenna di restare nel centro della profondità, guarda con disprezzo alla determinazione (l’Horos), si tien visibil-