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za di sè, come quella che è, ha, in quanto è posta come quella che è, non solo la guisa della percezion sensibile e dell’osservazione, ma è l’Essere in sè riflesso; e l’obbietto dell’immediata brama e il vivente. In fatti l’In sè, o l’universale risultato della relazione dell’intelletto all’interno della cosa, è il distinguere ciò che non è a distinguere, o l’unità de’ diversi. Tale unità però, come abbiam visto, è il suo respingersi da sè; e simile nozione distinguesi nella opposizione della coscienza di sè e della vita; quella è l’identità per la quale sta l’infinita identità del diverso, questa però è appunto tale unità, cosicchè essa non è per se stessa. Per quanto è indipendente la coscienza, altrettanto è in sè indipendente il suo obbietto. La coscienza di sè, che è semplicemente per sè, e contrassegna il suo obbietto immediatamente col carattere negativo, o che è in sulle prime brama, fa anzi la pruova della stessa indipendenza.

La determinazione della vita, quale risulta universalmente dalla nozione, e con la quale noi entriamo in questa sfera, è sufficiente per disegnarla senza che ulteriormente fosse a sviluppare la sua natura. La sua cerchia si chiude ne’ momenti che sieguono. L’Essenza è l’infinità come l’esser tolto di ogni diverso, il puro movimento intorno ad un asse immobile, il riposo di se stesso qual’assoluta inquieta infinità, la stabilità medesima, in cui i diversi del movimento sono spenti; è la semplice Essenza del tempo, che in questa uguaglianza con se stesso ha la pura fisonomia dello spazio. I diversi in questo semplice universale medium stanno come diversi; perocchè tale universale fluidità ha sua negativa natura sol perchè è un toglier la stessa; ma non può levare i diversi quando non abbia fermezza. Ancor siffatta fluidità è come la stessa fermezza a sè uguale, la stabilità e la sostanza di quello in dove i diversi sono qual diverse membra e parti che son per sè. L’Essere non ha più il significato dell’astrazione dell’Essere; nè la sua pura essenzialità ha il significato di astrazione dell’universalità; bensì il suo Essere è anche la semplice fluida sostanza del puro movimento in se stesso. Il diverso di queste membra uno rimpetto all’altro, come diverso, non ha altra determinazione se non quella del momento della infinità o del puro movimento stesso.