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Oggi ancora non è difficile trovare nelle campagne qualche massaia che si faccia per proprio conto una piccola quantità di seme, che vien designato volgarmente col nome di riprodotto e non si può negare che alle volte questo seme riesca a dare buon esito.

Ma non sarà mai prudente affidarsi ad una produzione di seme di questo tipo famigliare, quando si vogliano porre basi sicure ad un buon allevamento, e ciò per due ragioni. Prima: chè anche a voler supporre che la farfalla maschio e quella femmina abbiano tutti i requisiti di buoni riproduttori, nessuna garanzia vi è che durante il lungo periodo estivo, autunnale ed invernale il seme possa venire conservato (presso la casa dell’agricoltore) in quelle ottime condizioni di ambiente che valgano ad assicurare il suo migliore sviluppo alla ripresa dell’allevamento. Seconda: che manca in queste riproduzioni famigliari la possibilità di procedere a quel controllo microscopico il quale assicuri che il seme proviene da genitori sani e non porta con sè il germe di malattie ereditarie.

Vi sono zone, nella nostra Italia, nelle quali gli allevamenti dei bachi si svolgono normalmente in buone condizioni igieniche, specie per la ventilazione naturale dell’ambiente e la minore umidità atmosferica.