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I prodotti che queste razze di importazione dànno, non sono tali da soddisfare nè il filandiere per la loro qualità, nè — di conseguenza — il bachicultore per il prezzo al quale gli possono venire pagati.
Di qui la ragione degli incroci fra le razze indigene e le razze di più recente importazione nei quali si tenta di sommare la buona qualità del prodotto di razza indigena, con la robustezza delle razze importate.
I prodotti di incrocio non sommano precisamente i due caratteri; ma certo rispondono assai bene a quelle che sono le esigenze e del bachicultore e del filandiere.
Mentre nelle zone più elevate si possono ancora preferire le razze indigene pure; nelle colline a moderata altezza si dovrà prescegliere l’incrocio cinese con femmina indigena come quello che può dare un raccolto in bozzoli quantitativamente e qualitativamente maggiore.
Più a valle e nelle pianure ben ventilate, sarebbe imprudenza non scegliere ancora l’incrocio cinese ma con femmina cinese come quello che ha maggiore resistenza anche alle temperature elevate del principio di giugno.
Infine nelle grandi pianure dell’Italia settentrionale è inutile pensare ad allevare razze che