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Produzione ed importazione di bozzoli.


Anche nella produzione del bozzolo — la materia prima da cui si trae la seta — l’Italia tiene un buon posto nel mondo. Essa è terza, con quasi 40 milioni di chili di bozzoli, subito dopo il Giappone che ne produce 80 milioni e mezzo e la China che ne produce 70 milioni. Segue il Levante e l’Asia occidentale con 30 milioni e si scende poi alla Francia con 5 milioni di chili ed anche meno.

La produzione che fra il 1901 ed il 1910 oscillò intorno ai 50 milioni di chili di bozzoli, scese nel decennio successivo sotto ai 40 milioni, anche a prescindere dalle annate di guerra in cui rimase sui 30 milioni.

Notevole è l’impiego di mano d’opera che successivamente all’allevamento dei bachi si determina nella industria della seta. Nel 1923 esistevano in Italia 785 filande con 47.993 bacinelle, le quali davano lavoro a 84.217 operai, mentre altri 31.366 erano occupati nelle tessiture.

Per quanto rilevante, la produzione dei bozzoli in Italia non copre di regola il fabbisogno dell’industria, la quale deve ricorrere alla importazione di materie prime, che ritira in buona parte dalla Turchia e dall’Asia Minore. Nelle an-