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meliga, la carne, i grassi, i latticini; la seta rappresentò il principalissimo cespite di esportazione. Fu detto allora la seta essere oro, nè la espressione era male trovata: alla seta si doveva un apprezzabile compenso fra esportazione e importazione, che valeva a rendere minore l’incremento del debito italiano all’estero.

Le statistiche del Ministero per l’Economia nazionale hanno cifre eloquenti nella esportazione del 1924.

Seta greggia 
L. 1.999.264.815
Tessuti di seta 
» 362.775.395
Tessuti di cotone 
» 1.654.921.320
Formaggi 
» 400.640.087
Automobili 
» 365.516.061
Riso 
» 317.954.541
Vino in fusti 
» 274.891.237
Olio d’uliva 
» 273.868.331
Uova 
» 264.728.458
Frutta fresca 
» 218.628.466

Come si vede, la seta occupa un ottimo posto nella esportazione, nè crediamo abbia a perderlo tanto facilmente, perchè i prodotti della così detta seta artificiale hanno permesso di apprezzare maggiormente le buone qualità di resistenza e durata dei tessuti di seta vera.