Pagina:Gioberti - Del rinnovamento civile d'Italia, vol. 3, 1912 - BEIC 1833665.djvu/300

— dice il Leopardi — fermamente questa regola: le cose che tu non vuoi che si sappia che tu abbi fatte, non solo non le ridire, ma non le fare. E quelle che non puoi fare che non sieno o che non sieno state, abbi per certo che si sanno, quando bene tu non te ne avvegga» h). Nel che l’esperienza umana si accorda a capello colla parola evangelica (*). Certo quei municipali del Piemonte che usarono tre anni sono le vie piú oblique ed indegne per rovinar gli opponenti, recarsi in pugno la cosa pubblica e far prevalere le loro opinioni, e quei democratici che poco appresso gl’ imitarono, credettero per qualche tempo di aver vinta la prova, confidandosi che la storia avrebbe ignorate o almeno taciute le loro brutture. Ma forse oggi la pensano ancora allo stesso modo? forse, potendo, non disfarebbero il fatto a qualunque costo? forse che taluno di loro non muterebbe volentieri la sua fortuna con quella dell’avversario, benché egli abbia sortito gli onori e le cariche in pena dei falli, e questi in premio dei meriti le ingiurie e l’esilio?

Dicono i moralisti che l’occhio della coscienza dee essere purgato e limpido e che la sua limpidezza consiste nella rettitudine dell’intenzione. Altrimenti non vede le cose come sono, ma tinte di quel colore che corrisponde all’affetto suo. Ora in politica la dirittura dell’intenzione consiste nell’amare il bene pel bene, la patria per la patria, e non mica per se medesimo o per la setta a cui altri appartiene. Se l’egoismo individuale o fazioso fa velo alla vista, gli oggetti pigliano quell’aspetto che lusinga il desiderio e si veggono travisati; tanto che, governandosi nella pratica con tal falsa apparenza, si dá negli errori meno escusabili. Con tutta la loro ignoranza delle cose civili, egli è indubitato che né i puritani né i municipali sarebbero incorsi in tanti scappucci come fecero, se avessero avuto per guida il solo amore d’Italia e non gl’interessi della loro fazione. Ma quanti oggi si trovano che amino l’Italia per l’Italia e non per se stessi? quanti sono che piglino la pura considerazione

(1) Opere, t. u, p. 121.

(2) Matth., x, 26; Marc., iv, 22; Lue., vili, 17.