Pagina:Gioberti - Del rinnovamento civile d'Italia, vol. 3, 1912 - BEIC 1833665.djvu/292

Ma né la Dieta né la signoria assortite a guidare le cose nostre potranno abbracciare questa oculata e generosa politica, se non avranno le dovute parti. E però non istimo di poter meglio conchiudere questa mia scrittura che accennando brevemente quali dovranno essere le disposizioni e le qualitá in universale degli uomini politici, e in particolare di quelli che verranno eletti all’ indirizzo delle cose pubbliche. La prima condizione e la piú necessaria pel buon successo sará l’unione dei democratici e dei conservatori ; il che torna a dire che ciascuna delle due parti dovrá appropriarsi i pregi dell’altra, purgati dei difetti, giacché tanto è lungi cotali pregi escludersi a vicenda, che anzi l’accoppiamento si richiede alla perfezione loro. Imperocché nessuna parte può fondare e stabilire un nuovo ordine di cose senza due condizioni, cioè il numero ed il credito. Se manca il numero, gli ordini nuovi si possono difficilmente introdurre; e dato pure che per un caso di fortuna o un tratto di audacia s’introducano, è impossibile che durino, perché la parte avversa, essendo la piú numerosa, perviene tosto o tardi, di forza o legalmente, ad alterarli o a distruggerli. Come si è veduto e si vede in Francia, dove i democratici non poterono nel quarantotto mantenere la repubblica conforme a’ suoi principi, perché si divisero dai conservatori; e oggi i conservatori sono impotenti, perché disgiunti dai democratici. Ma il numero non basta a governare pacificamente senza il credito, perché la quantitá non prova senza la qualitá, non solo nelle cose umane ma anche nel giro della natura corporea. Il credito civile dipende dal possesso delle idee e dalla pratica degli affari, cioè dal genio speculativo che vale nei generali e dal genio positivo che riesce nei particolari. La vera politica abbisogna di tali due parti; giacché senza la prima non si dá idealitá, né quindi patria, indipendenza, unione, libertá, fratellanza, caritá, giustizia; non si dá cognizione né affetto dei diritti, dei doveri e degl’interessi universali di una nazione e delle varie nazioni, e quindi si viene a mancare delle molle piú attuose dei rivolgimenti e degli statuti civili. Senza la seconda si ha difetto di realtá e le idee sono sterili ed inutili, rimanendo nel campo