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Il principato sardo all’incontro sorti una ricognizione ancor piú valida e gloriosa degli squittiní e dei protocolli, poiché il suo capo fu levato a cielo da tutta Italia come principe costituzionale, duce e liberatore. Era dunque legittimo nel quarantotto, quando si accollava l’egemonia patria fra le benedizioni dell’universale; era legittimo al principio del quarantanove, mentre si accingeva a una seconda campagna e trattava amichevolmente con Toscana e con Roma per comporre le liti di quei popoli coi loro principi. O forse la sua legittimitá venne meno per la repubblica bandita in Roma e per le armi prostrate a Novara? Ma quando una provincia si parte da un governo che ha in suo favore il voto dei piú, questo e non quella è il potere autorevole; tanto che il dire che Carlo Alberto sia stato legittimo principe sino agli otto di febbraio del quarantanove, e che abbia in tal giorno cessato di essere perché piacque a uno Stato dell’Italia centrale di bandir la repubblica senza il consenso della nazione, è cosa squisitamente ridicola, oltre che un tal modo di connettere sconvolge le idee piú elementari del giure e della giustizia. Ché se i tedeschi, vincendo la monarchia sarda, ne annullarono i diritti, la repubblica romana non può esserne erede, giacché anch’ella fu disfatta non dai soli tedeschi, ma dai regnicoli, dai francesi, dagli spagnuoli. I fatti seguenti, non che debilitare la legittimitá subalpina, la confermarono, poiché Vittorio Emanuele osserva religiosamente i patti da lui giurati. Qual potere è piú sacro e inviolabile di quello che corrisponde fedelmente coi progressi alla bontá della sua origine? Né io nego che anche l’origine della repubblica romana sia stata «pura» (*), se si parla dei rettori e dei delegati che la promulgavano e non dei casi luttuosi che la precedevano; ma piú puro ancora fu il regno piemontese, in cui lo statuto non fu «preparato da un parricidio nefando né applaudito da quelli che celebrarono il parricida.

Dai fatti adunque risulta senza replica che il principato civile di Sardegna, sia pei titoli che lo giustificano, sia per le prove

(1) Corniti dimocratique francais-espagnol-italien (Le national, 17 aout 1851).