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per le ragioni dette di sopra. Nell’altro caso, ella non potrá né anco essere democratica, se prima non è una e franca dagli stranieri; laddove, possedendo questi due beni fondamentali, il compimento della democrazia, cioè la repubblica, non le verrá tolto ma differito solamente. Ma se gli eventi pigliano urta tal piega che debba indugiarsi lo stabilimento degli ordini popolari, ogni conato intempestivo per l’introduzione di essi impedirebbe l’acquisto dell’essere nazionale e democratico, o acquistato lo spegnerebbe.

Naziona litá, democrazia, repubblica sono dunque tre termini indicanti tre assunti successivi e distinti, per modo che il volerli porre ad un piano e confonderli insieme è un nuocere a tutti ugualmente. Ma i puritani obbiettano a questa metodica che la monarchia essendosi testé mostrata impotente a creare la nazionalitá italica, non si dee piú far capo ad essa né merita la nostra fiducia, e che quindi l’impresa repubblicana dee precorrere, se non altro, come l’unico mezzo che ormai ci soccorra di fornire la democratica e la nazionale. Questo raziocinio acchiude un grave vizio, cioè quello di considerare soltanto la metá della quistione. Non si tratta di sapere se sia grande la fiducia possibile a riporsi nel principato civile, ma se sia maggiore di quella che milita per la repubblica. Le condizioni della patria nostra sono tali che la sua redenzione in ogni modo è difficile; ma si cerca se sia piú difficile col regno costituzionale o collo Stato di popolo. Ora il problema posto in tal forma non è malagevole a sciogliere, sia che si guardi ai fatti recenti, sia che si abbia l’occhio alla ragione intrinseca delle cose. Imperocché, se la monarchia diede mal saggio di sé in Italia, peggiore fu quello della repubblica. Gli errori di Carlo Alberto richiamarono i tedeschi nell’Italia nordica; quelli dei repubblicani, oltre l’Austria, trassero la Spagna e la Francia e diedero loro in preda il resto della penisola. La repubblica e i tentativi repubblicani di Roma e di Toscana ci ristabilirono e peggiorarono il dispotismo antico; il principato salvò in Piemonte la libertá. Se questa soppravvive e fiorisce tuttora in un angolo d’Italia, il merito è dovuto alla monarchia costituzionale e non