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profanasse la religione, offendesse la morale, la proprietá e la famiglia, tentasse riforme sovvertitrici o impossibili, e insomma rinnovasse gli esempi francesi del secolo scorso o volesse effettuare certi sogni del nostro, perirebbe infallibilmente e, sprezzando i ricordi dell’esperienza e della storia, non sarebbe pur degna di compassione. Non è giá che io tema, come fanno certuni, che il comuniSmo o altre simili chimere possano prevalere; ma il solo saggio darebbe tal forza di concorso e tale efficacia di credito ai nemici della libertá, che non solo la democrazia e la repubblica ma ogni ordine libero diverrebbe per un certo spazio impossibile sul continente.

La democrazia avrá dunque buono o cattivo esito, secondo che prevarrá il principio veramente democratico o il demagogico e l’indirizzo suo sará popolare o fazioso. Quanto a sapere quale dei due sará padrone del campo, io non mi attento di proferire alcun giudizio, trattandosi di un punto che dipende dall’arbitrio degli uomini e non dalle leggi che li governano. Legge si è che la democrazia sia per aver tosto o tardi il successo definitivo; ma se, prima di sormontare stabilmente, ella debba ancora per propria colpa soggiacere a nuove sconfítte, non può sapersi e difficilmente può conghietturarsi, essendo che da un lato vi ha ragion di temere e dall’altro di confidare. Mi dá paura l’esempio del quarantotto e del quarantanove, quando il piú bell’acconcio di risorgere che da piú secoli ci avesse apprestato la providenza fu miseramente guasto dall’inesperienza e dagli spiriti faziosi, benché non mancassero uomini coraggiosi e oculati che avvisarono le sètte e i popoli dei presenti pericoli e dei futuri mali. Né tali sètte sono oggi spente o fanno segno di emenda; cosa del resto assai naturale, perché le fazioni non si convertono. Eccovi che in Francia non mancano coloro che sognano tuttavia prede, distruzioni, stragi; né i consigli né gli esempi né la storia né la civiltá avanzata bastano a farli ravvedere e smuoverli dai loro disegni. In Germania v’ha chi, oltre al predicare le dottrine dei comunisti francesi, le condisce con una filosofia atea e vorrebbe ergere la cultura novella sulle ruine del cristianesimo. Simili dottrine si propagano da alcuni