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oggi il campo popolare è diviso: a costa dei democratici si trovano i demagoghi, che usano il linguaggio, pigliano il nome, il volto e le maniere di quelli. Ma ciò che li distingue essenzialmente e può preservar dallo scambio anche i meno oculati, si è che la democrazia è popolo, la demagogia è setta. L’ingegno stesso dMéh’3emagogico, quando in vece di essere popolare si rende fazioso. Imperocché fra l’aderire al popolo e raccostarsi a una setta corre questo capitale divario: che nel primo caso si mantiene, nell’altro si perde la libertá e l’individualitá propria. Il popolo infatti non è una parte ma il tutto, e abbraccia nella universalitá sua tutte le idee e tutti gl’interessi sotto la forma confusa d’istinto e di sentimento. V I1 popolo è come la natura, che è la matrice e il ricettacolo di tutteTè’pótenze: onde nel modo che il poeta e l’artefice, affratellandosi colla natura, trovano in essa una fonte copiosa di nobili inspirazioni conformi al genio proprio di ciascuno di loro; cosi pure il filosofo e il politico, accomunandosi col popolo e facendosene interpreti, non sono schiavi di alcuna dottrina speciale e serbano intatta l’autonomia che li privilegia. Il contrario avviene a coloro che si rendono partigiani; perché ogni setta essendo, come si dice, esclusiva, avendo certi suoi dogmi, negando tutti gli altri e spesso mirando ai propri interessi e puntigli anzi che al vero ed al bene universale, obbliga a fare altrettanto tutti coloro che le appartengono.

La riuscita di ogni impresa dipende dal suo indirizzo, il quale consta di due parti, cioè di principio e di progresso, egualmente necessari al buon successo dell’opera. Il principio del Rinnovamento sarebbe viziato, se avesse luogo per via di quelle rivoluzioni che sono contro natura. Abbiamo veduto che due sono i principali caratteri delle rivoluzioni naturali, cioè la spontaneitá e l’universalitá del moto; dalle quali nasce la terza prerogativa che hanno, di esser durevoli nei loro effetti (0. Ora niuna rivoluzione può aver queste doti se non procede dal popolo ma dalle sètte; le quali, operando per via di accordo

(1) Supra, 1, 7.

V. Gioberti, Del rinnovamento civile d’ Italia- ili.

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