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sono autrici, conferisce loro una signoria di un genere particolare; la quale, con acconcia metafora dedotta dalle impressioni del cielo, nel favellare moderno si chiama «influenza» (0. Gli individui e i popoli diconsi «influire» gli uni negli altri quando hanno un tale attrattivo che imprimono loro la propria forma; di che nasce un imperio tanto piú forte quanto che non dá negli occhi ed è accettato spontaneamente. Or donde nasce questa efficacia intima e durevole se non dalla cultura? e sovrattutto da quelle parti di essa che piú montano e tengono meno del corpo che dello spirito? quali sono le idee fornite di potenza creatrice; onde l’influenza, essendo principalmente ideale, è una creazione. Tal è infatti quella virtú per cui un popolo accomuna ad un altro i suoi concetti, i sensi, i costumi civili, e se lo appropria in certo modo senza violenza, facendo verso di esso l’ufficio di maestro, di educatore e di padre.

Siccome si trova un vero, cosi può darsi un falso primato, che si esercita colla forza e non versa nel creare ma nel distruggere. Ché se l’efficienza creatrice sta nell’idea, la distruttiva è nel senso; e però come nelle nazioni progenitrici l’idea predomina, cosi nelle altre il sensibile prevale all’intelligibile. Se non che, quello essendo il germe e l’invoglia di questo, ogni distruzione è virtualmente creazione, benché tal potenza non si produca se non in quanto il sensato in ideale si trasforma. Cosi anco il nulla, come fattore negativo, concorre con Dio alla produzione dell’universo. Le nazioni ideali fanno dunque verso le sensitive l’ufficio che l’ingegno esercita verso la plebe, traducendo in idea ciò che presussisteva sotto la forma rozza di sentimento, e rivolgendo a fattura e conservazione quegli accidenti che senza il loro concorso non sarebbero se non distruttivi. Perciò l’idea piú antica del primato ci apparisce in que’ violenti conquisti e imperi universali, il cui primo vestigio si trova nelle tradizioni camitiche e che vennero in etá assai piú recenti dai popoli mongolici e finnici rinnovati. A questi conati

(i) I francesi, oltre questa voce, piegano quella di «ascendente» (ciie in origine fu pure astrologica) allo stesso genere di metafora.