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í guidandosi in questo suo processo colla norma dell’ingegno,

I che per circuito naturale viene pur dalla plebe e a lei fa ritorno.

I Ora che vuol dire questo ricorso se non che l’ingegno compiuto è essenzialmente democratico? E siccome nel concetto di democrazia si compendia tutta la civiltá, ne segue che - ! 1 ingegno è per natura civile e che questa specialitá sua non si distingue in sostanza da quel carattere universale di cui abbiam fatto parola. La similitudine genera la simpatia e accosta gli estremi; e però l’ingegno e il popolo, benché in apparenza cosi disformi e lontani, inclinano l’uno all’altro, non solo per un senso ingenito di amore e di parentela, ma perché ciascuno di loro sente che gli manca qualcosa e non può essere perfetto né adempiere la sua vocazione senza l’aiuto e il concorso del suo compagno. Ma la democrazia, come vedemmo, è in radice la nazione, come la nazione è la democrazia recata a compito essere; e però l’ingegno essendo democratico è eziandio nazionale, e questa dote è la somma e la cima di tutte le sue perfezioni. La storia tutta quanta conferma questa prerogativa dell’ingegno; e se pare a prima fronte che si trovi qualche esempio in contrario, una considerazione piú accurata dei fatti dimostra che il giudizio non si fonda in tal caso sul vero essere delle cose ma sulla loro apparenza.

Correva, non è gran tempo, presso molti l’usanza di maledir Giulio Cesare e celebrare Napoleone. Ché se questi avea distrutta la libertá, pareva che quegli, recandosi in mano la potestá della repubblica, avesse fatto altrettanto; senza considerare che la stessa azione può avere un valore differentissimo, secondo l’intento a cui mira e il luogo che tiene nel corso delle cose umane. Ora la ditta tura o vogliam dire l’usurpazione del primo fu la fine di un ordine invecchiato e il principio di un ordine nuovo; laddove quella del secondo fu tutto il contrario, cioè uno sforzo indirizzato a spegnere i progressi di molti secoli. Errano dunque coloro che, ingannati dallo splendore delle geste militari, agguagliano Napoleone a Cesare; perché, se come guerriero il còrso si accostò al romano, per tutti gli altri rispetti gli fu smisuratamente inferiore. E basta a chiarirlo il vedere