Pagina:Gioberti - Del rinnovamento civile d'Italia, vol. 3, 1912 - BEIC 1833665.djvu/160

loro è vegeta e viva. Cosi anche i popoli che per ragion di sito sono meglio individuati (come i montanari, gl’insulani e i chersonesii) sovrastanno agli altri di spiriti e di vigore. Le attinenze dell’ingegno colla patria somigliano a quelle di esso ingegno colla plebe; anzi le seconde sono verso le prime come la parte principale verso il tutto, atteso che la plebe è la ceppaia primigenia che figlia e nutrisce i rami succedituri. Ora, stando che l’ingegno traduca in ragione riflessiva e perfetta ciò che bollica a guisa d’intuito e d’istinto nel seno delle moltitudini, e che lo circoscriva e finisca come il particolare determina il generale, egli va innanzi a’ suoi compatrioti nel pieno e distinto conoscimento; e però in sulle prime non suol essere inteso da que’ medesimi di cui è interprete e banditore. Perciò a principio l’ingegno grande non è in fama del popolo; del che si dee consolare, perché la lode precoce è retaggio degli spiriti comunali. Chi ha per ufficio di ridurre il senso volgare e comune a senso retto, non può subito gradire al volgo e alla turba. 11 considerare l’ingegno, secondo l’uso di alcuni autori, come rappresentativo del popolo, è tal sentenza, che, quantunque verissima per un rispetto, può indurre altri in errore, se non si aggiunge che egli esprime i sensi reconditi anzi che i manifesti, e li riduce ad atto ideale, gli svolge e li perfeziona. Chi rappresenta senz’altro, è mediocre, come chi copia o imita alla servile. La sostanza del pensiero individuale e del senso universale è certamente sempre la stessa e non c’ interviene altra mutazione che di forma; se non che questa è di tanto rilievo nello scibile come nell’ effettivo, che solo per via di essa il rozzo conoscimento del volgo si distingue dalla scienza piú esquisita. Perciò, se da un lato l’ingegno è alunno del popolo, per l’altro non ha maestro fuor che se stesso; e però è autonomo o, come gli antichi dicevano, «autodidatto». È popolo aneli ’esso, se volete, e numero, ma un numero che trascende e un popolo che s’infutura. È una forza intellettiva che, secondo il tenore consueto delle virtú mondiali, sorpassa la misura propria dell’etá a cui appartiene e, precorrendo l’avvenire, importa un acceleramento nel corso della vita cosmica.